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[vc_row][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]Il termine “gourmet” deriva dal francese e significa, letteralmente, “bongustaio”. In origine si indicavano, con questo termine, i soggetti appositamente designati per la degustazione del vino e solo in un secondo momento si è ampliato il concetto, definendo Gourmet un raffinato degustatore di ogni tipologia di cibo caratterizzato da elevata qualità.

Il Gourmet dalla Francia all’Italia

Nel tempo il termine “gourmet” è divenuto di uso corrente anche nella lingua italiana, dove sta ad indicare un tipo di cucina molto raffinato, negli ingredienti contenuti come nella curatissima presentazione. I piatti gourmet, infatti, si presentano sempre in un accattivante e scenografico impiattamento, in grado di soddisfare gli occhi prima ancora che il palato.

Gli ingredienti utilizzati in questi piatti sono sempre molto ricercati e di prima qualità, generalmente insigniti di marchio di denominazione di origine protetta DOP o di origine controllata DOC. Gli alimenti utilizzati nelle combinazioni culinarie sono di produzione artigianale, caratterizzati da tipicità per provenienza geografica e di fascia di prezzo medio-alta.

Il veto ai prodotti industriali e la ricerca della tipicità

I prodotti industriali sono assolutamente banditi dalla cucina gourmet che mira, piuttosto, a selezionare tutti gli alimenti impiegati per garantirne qualità e filiera certificata. Il semplice pomodoro diventa il Datterino di Pachino o il Cuore di Bue, il comune olio di oliva diviene olio extravergine di oliva DOP, e così di seguito, nella continua ricerca di specialità di livello superiore alla media.

L’obiettivo della cucina gourmet consiste nell’esaltazione del gusto, legato anche ad abbinamenti insoliti ed inusuali, e dell’estetica della pietanza, a scapito della quantità, parametro che resta, invece, decisamente trascurato.

La fuga dalla massificazione del gusto è il concetto di base che alimenta la filosofia del gourmet.

L’anonimato del sapore, la produzione in serie delle pietanze, rappresentano fenomeni deleteri e assolutamente da scongiurare nell’arte culinaria che, proprio in quanto arte, deve essere creativa ed assicurare esperienze sensoriali straordinarie.

Gourmet non è solo la cucina

Oggi, il ritorno in auge dell’arte culinaria ha ampliato il significato del termine gourmet, che può riferirsi ad un piatto ma anche ad un ristorante, ad un cuoco come ad un palato fine e continuamente alla ricerca di combinazioni gastronomiche particolari e sofisticate.

In ogni caso la cucina gourmet nostrana non implica l’implicita avversione nei confronti della cucina cosiddetta populista, come invece accade negli Stati Uniti, dove la definizione di gourmet è utilizzata in antitesi alla diffusissima moda del fast food.

La cucina gourmet, pertanto, non va considerata una cucina d’élite, o da ricchi, quanto una filosofia di approccio al cibo e alla vita riservata ai buongustai e agli intenditori del gusto sofisticato, dal palato particolarmente raffinato.

Pujje, non è un semplice condimento, ma un vero e proprio ingrediente, in grado di fare la differenza grazie alla sua naturale capacità di esaltare i sapori e i profumi di tutti i piatti, ma soprattutto è in grado di soddisfare gli obiettivi di un’alimentazione all’insegna del benessere, grazie alle sue caratteristiche organolettiche uniche e ai suoi effetti benefici sull’organismo.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”2071″ img_size=”medium” alignment=”center”][vc_empty_space height=”15px”][vc_single_image image=”2070″ img_size=”medium” alignment=”center”][vc_empty_space height=”15px”][vc_single_image image=”2069″ img_size=”300″ alignment=”center”][vc_empty_space height=”15px”][vc_single_image image=”2068″ img_size=”300″ alignment=”center”][vc_empty_space height=”15px”][vc_single_image image=”2072″ img_size=”medium” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”2/3″][vc_empty_space][vc_column_text]Anfitrite, multicultivar delicato fruttato leggero, in cucina si presta ad un uso decisamente versatile. Particolarmente indicato per condire pesce, carpacci, tartare, crostacei sia crudi che cotti e insalate di verdura o frutta. Da utilizzare anche come ingrediente per piatti dal gusto delicato.

Rea, multicultivar deciso fruttato intenso, in cucina si presta ad un uso decisamente versatile. Particolarmente indicato per condire carni rosse sia crude che cotte, legumi, cereali, zuppe e verdure crude o cotte. Da utilizzare anche come ingrediente per piatti dal gusto deciso.

Helios, monocultivar vivace fruttato medio, in cucina si presta ad un uso decisamente versatile. Particolarmente indicato per condire carni bianche, insaporire piatti a base di verdure crude, cotte o al vapore e zuppe di pesce. Da utilizzare anche nella preparazione di dolci da forno soffici e gelati artigianali gustosi.

Iperione aiuta, sorregge, affianca il maestro di cucina.  Un fruttato leggero molto gradevole al gusto ed estremamente versatile, ideale per tutti i tipi di piatti e adatto ad un uso sia a crudo che in cottura, a basse ed alte temperature. 

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